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Le dinamiche interpersonali

La compensazione psichica come elemento di attrazione

Secondo la psicologia analitica di Jung, ogni personalità è il prodotto di uno sviluppo parziale, che mantiene solo a livello inconscio una ‘totalità psichica’. Questa totalità psichica interiore agisce nel senso di equilibrare la nostra vita cosciente, spingendoci a integrare qualità rimosse. In questo processo di integrazione determinanti risultano essere le relazioni interpersonali: gli altri ci propongono continuamente qualità psichiche che desideriamo inglobare in noi, o al contrario che suscitano in noi forti sentimenti di ripulsa. Ogni relazione in cui sia presente una certa tonalità affettiva ci sta segnalando parti di noi che necessitano di integrazione.

Nella vita attraversiamo fasi diverse. A volte sentiamo il bisogno di rafforzare la nostra personalità cosciente, circondandoci di persone simili a noi, con le quali instaurare un rapporto basato sulla comprensione reciproca. A volte attraversiamo fasi in cui necessitiamo di una rimessa in discussione totale dei valori psichici coscienti: il Sé superiore, in senso junghiano, è all’opera per costringere la personalità ad allargare i suoi limiti. In questa fase siamo disponibili a subire il fascino che, come sappiamo dalla psicologia analitica, è uno stato d’animo che nasce quando riconosciamo all’esterno qualità particolari di cui siamo privi, o, più esattamente, che giacciono sepolte nell’inconscio.

Questa schematizzazione risponde a due principi di base che governano le interazioni personali:

  • l’energia tende ad equilibrarsi, in altre parole gli opposti si attraggono, in senso psichico e fisico. Spesso sono le differenze, piuttosto che le somiglianze, a far durare un rapporto, perché le differenze rappresentano il terreno di crescita.
  • Gli schemi di energia tendono a perpetuarsi: le persone orientate in modo simile si sostengono l’un l’altra a livello mentale e fisico.

Molto sinteticamente Moretti ha espresso questi concetti in questi termini: la somiglianza serve a congiungere, la diversità serve ad attrarre.

Ciò che cerchiamo in noi stessi si riflette nella scelta delle persone che frequentiamo: siamo in una fase di rafforzamento delle nostre funzioni psichiche coscienti, e quindi cerchiamo persone simili a noi, o siamo alla ricerca di qualcosa di molto diverso da noi, che ci liberi da quella prevedibilità di cui ci siamo stancati?

L’analisi grafologica individuale rapportata alle scritture delle persone a cui ci sentiamo più legati (in primo luogo il partner) ci offre delle importanti indicazioni sulle tendenze evolutive in atto nella psiche individuale. Nelle nostre scelte affettive mettiamo a nudo la nostra parte più intima, più vulnerabile, e manifestiamo nello stesso tempo verso quale direzione ci sta spingendo l’inconscio, qual è la dimensione psichica ancora inconscia che richiede una integrazione consapevole.

Il fatto di restare affascinati segnala quale nostra carenza sentiamo il bisogno di colmare attraverso l’altro e getta ampia luce sulle nostre tendenze più profonde: chi siamo, cosa cerchiamo, in quale direzione ci stiamo evolvendo.

Pubblicazioni di Lidia Fogarolo sul tema delle dinamiche interpersonali

Perché gli opposti si attraggono e i simili si respingono?

Nell’analizzare i legami d’amore, l’autrice parte da un presupposto psicologico molto semplice: la somiglianza è alla base della comprensione, dato che gli individui possono riconoscersi all’interno di valori comuni già consolidati all’interno della personalità; mentre la diversità crea quel tipo di attrazione che porta gli opposti a entrare uno nell’orbita dell’altro, magari anche scontrandosi, al fine di espandere i confini dell’Io.

Sono elementi entrambi necessari alla ‘chimica dell’amore’: un ingrediente è necessario per consentire il dialogo, e l’altro è necessario per far scattare l’attrazione nei confronti di chi può metterci in contatto con mondi sconosciuti, misteriosi, affascinanti.

Il concetto stesso di fascino sottintende il concetto di carenza: all’individuo piace ciò che completa, in qualche modo, una sua unilateralità psichica.

L’attrazione sessuale

Nel tentativo di spiegare la potenza della spinta sessuale, sono stati attivati diversi filoni di ricerca provenienti da campi considerati spesso incompatibili:

  • il piano mitologico e religioso, apparentemente il più distante da una risposta così specificatamente materiale come quella sessuale;
  • il piano psicologico, legato all’analisi dei contenuti mentali in grado di innescare o sostenere l’eccitazione, evidenziabili in uomini e donne;
  • e il piano fisico, legato in primo luogo al testosterone.

Questi piani così diversi raccolgono il grande patrimonio di conoscenze raggiunte dall’umanità in merito a ciò che si intende per attrazione sessuale. E nonostante il fatto che ogni disciplina sia diventata oggi così specialistica da assorbire totalmente le energie a disposizione del singolo per raggiungere la competenza in uno specifico campo di indagine, è importante tenerle presenti – almeno a grandi linee – in un quadro il più possibile unitario. Infatti se lo studio del comportamento sessuale è rivolto solo alla risposta fisica, perde di vista l’esperienza psicologica soggettiva data dall’attrazione mentale ed emotiva altamente selettiva, che risponde alle leggi della compensazione psichica.

Come notava Lorenz, anche gli animali scelgono in base a una preferenza soggettiva, e non si accoppiano con chiunque. Questo è il campo della psicologia, che a sua volta non può prescindere dai valori simbolici attribuiti dall’umanità nei secoli al femminile e al maschile, perché di questi è profondamente impregnata la nostra coscienza di uomini e donne.

Benché ogni piano mantenga la sua specificità in termini di esperienza soggettiva, in quanto una cosa è sperimentare l’eccitazione corporea e altra cosa è sperimentare l’attrazione psichica che può scorrere tra un uomo e una donna quando è così intensa da innescare anche l’attrazione fisica, di fatto esiste un essere unico che sperimenta se stesso a partire da un corpo sessuato, che risponde a ormoni ben precisi, ma con bisogni affettivi, intellettivi e schemi di riferimento in merito al maschile e al femminile che spingono con altrettanta intensità, anche se magari con minore consapevolezza.

Al di là di quello che una persona può dire di se stessa, l’attrazione sessuale si gioca, a livello reale, anche sulla differenziazione psichica e sulla compensazione che può scattare tra due diverse strutture di personalità in base al principio che, mentre la somiglianza genera comprensione, è sempre la diversità che genera attrazione.