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Le attitudini che creano ricchezza e povertà

Il volume è diviso in due parti. La prima è dedicata agli economisti che hanno messo a fuoco non solo le leggi della prosperità ma anche le criticità che producono povertà: tra questi, Adam Smith, Thomas R. Malthus, Karl Marx, Herbert Spencer, John M. Keynes, Milton Friedman, Joseph Schumpeter, Joseph Stiglitz, Paul Krugman, Amartya Sen.

La seconda parte è dedicata agli imprenditori che sono entrati nel mito per la loro capacità di creare ricchezza, partendo dall’Ottocento con Alfred Nobel e John D. Rockfeller, l’uomo più ricco e più odiato d’America, attraversando poi il primo Novecento con Giovanni Agnelli, Alessandro Rossi (Lanerossi), Adriano Olivetti, agganciando infine la contemporaneità con figure di spicco come Ingvar Kamprad (Ikea), Sam Walton (Walmart), Jeff Bezos (Amazon) e molti altri, compresi i più noti protagonisti del miracolo della Silicon Valley: Steve Jobs (Apple) con il suo geniale programmatore Steve Wozniak, e Bill Gates (Microsoft).

Sempre in tema di ricchezza, non si può dimenticare il ruolo assunto da alcuni banchieri nel sostenere lo sviluppo economico e sociale di una nazione tramite il credito e il microcredito, come Amedeo Giannini, fondatore della Bank of America, e Muhammad Yunus, universalmente conosciuto come il banchiere dei poveri.

Non manca l’analisi della nuova figura del CEO, punta di diamante delle grandi società per azioni, esemplificata in Jack Welch (General Electric) e Sergio Marchionne (Fiat), e delle qualità rilevate in famosi investitori (Benjamin Graham, Warren Buffett) e speculatori (George Soros).

Ripercorrere le grandi tappe collegate al cammino percorso dall’umanità in termini di ricchezza e povertà costituisce anche un motivo di riflessione sulla direzione verso cui stiamo andando: i poveri sono sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi, un trend che non risparmia nessuna nazione al mondo.

Gli Autori hanno saputo rendere l’intreccio tra la storia del pensiero economico e le sue applicazioni pratiche avvincente come e più di un romanzo anche per coloro che non si intendono di economia ma che ne subiscono quotidianamente le ricadute nelle loro vite personali.

Vedere l’intero quadro è il primo passo necessario per modificarlo.